FACES (Irlanda)

FACES (Irlanda)

Il cortometraggio “Faces” girato da un ragazzo irlandese di 18 anni dura 7:57. Presenta un’originale spiegazione di cosa accade quando un uomo si trova in coma. L’autore ha avuto un’idea innovativa su come sviluppare il corto e su come intrattenere lo spettatore, gli effetti visivi erano interessanti e risaltavano l’unicità della situazione. Il corto oltretutto mostra molti particolari e l’ottima animazione del personaggio lo rende molto ben fatto. Un’altra cosa che incuriosisce il corto è la presenza di vere e proprie facce di persone che lo rendono molto realistico. La musica di sottofondo non è per nulla disturbante anzi riesce a far immergere lo spettatore maggiormente negli eventi che si stanno susseguendo, la descrizione del luogo dove si svolge la vicenda è astratta e lascia libera interpretazione a chiunque, senza imporre limiti alla fantasia di ognuno. Insieme alla realizzazione finale del personaggio arriva anche quella dello spettatore che lo rende coinvolgente ed entusiasmante. Forse i cambi di luce continui lo rendono ad un certo punto un po’ difficile da guardare, ma nel complesso le immagini non danno per nulla fastidio. Infine, il finale dove si può solo sentire, lascia libero sfogo alla propria fantasia dove si può immaginare che cosa il personaggio abbia dovuto affrontare e il perché si sia trovato in una vicenda simile. Merita davvero di essere visto.

Elena D.G. – classe 1CS Liceo “Cornaro” Padova

 

Tra i vari corti visti mi ha colpito particolarmente “Faces”, di Dylan Micheal. Il corto è stato creato nel 2022 in Irlanda, in collaborazione con Catholic university school e dura all’incirca 8 minuti. Don, un uomo apatico, deve affrontare i rimpianti del passato quando si risveglia in un misterioso corridoio piastrellato con migliaia di volti sconosciuti. La voce narrante è molto profonda, coinvolgente e riesce a far riflettere. Le immagini mi hanno colpito molto per le pareti completamente piene di volti e per alcune scene rese particolari attraverso colori, luci e movimento. Il tema trattato induce a riflettere su quanti volti abbiamo stampati nella memoria e che spesso nemmeno conosciamo, ma che a causa di uno spiacevole episodio ci riappaiono nella memoria. Secondo me la storia è libera di essere interpretata da ciascuno in base alle proprie esperienze. Concludo affermando che il corto è molto particolare e istruttivo. Merita davvero di essere visto.  

Beatrice P. – classe 1CS Liceo “Cornaro” Padova

 

Lo spettacolo più coinvolgente è stato FACES, esso è un cortometraggio di media lunghezza ed è stato prodotto da un ragazzo irlandese. L’introduzione è molto originale e all’inizio non riesci a capire quello che sta accadendo. La grafica utilizzata nel corto è simile a quella degli arcade tranne per i volti di alcune persone. Lo sfondo ti provoca molte domande su che cosa sta succedendo al protagonista e dove è, esso è anche il fulcro del racconto. La trama è piena di colpi di scena che fanno cambiare spesso la visione del futuro dell’omino. Il significato del corto è molto implicito, ognuno può farsi un’idea diversa ma fa anche riflettere su come anche solo una singola persona può cambiarti la vita. Concludendo il cortometraggio è molto originale e ne consiglio la visione a tutti. 

Giovanni P. – classe 1CS Liceo “Cornaro” Padova

 

Tra i vari cortometraggi visti, quello che è risultato più interessante e coinvolgente è stato “Faces”, creato da una ragazza irlandese. Emerge fin da subito la grafica di ottima qualità con ampio utilizzo di colori che catturano immediatamente l’attenzione dello spettatore. Inoltre, si può notare anche la bravura nel creare un corto che, seppur di una durata maggiore rispetto a quella media, riesce a coinvolgere e ad intrattenere fino al termine. Infine,è evidente una grande abilità dei creatori nel saper utilizzare delle semplici immagini per raccontare una storia in modo chiaro da renderla facilmente comprensibile a tutti gli spettatori. Concludendo, si può affermare che il corto è ben articolato e d’effetto ma comunque di chiara comprensione. Per questo è un cortometraggio che vale la pena vedere.

Beatrice C. – classe 1CS Liceo “Cornaro” Padova

 

Tra tutti i cortometraggi che abbiamo visto oggi al festival “Corti a Ponte”, nell’auditorium del Gramsci, quello che mi ha colpito di più è stato senza dubbio “Faces”. È stato quello che mi è piaciuto di più per l’elevatissima qualità delle scene animate più che per il significato in sé, perché a me personalmente non è arrivato molto, l’unica cosa che ho capito e che non bisogna avere paura o vergognarsi di fare delle cose davanti ad un pubblico anche di centinaia di persone perché nel corso della nostra vita arriveremo ad incontrarne molte migliaia.

C. – classe 1CS Liceo “Cornaro” Padova

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